Il 23 giugno si è svolto l’incontro per la celebrazione rituale del solstizio d’estate sull’Etna, appuntamento giunto alla quarta edizione e che si è svolto, vista la costante crescita del numero di partecipanti, non più all’Airone Wellness Hotel ma al Picciolo Etna Resort, che si trova sul versante Nord dell’Etna, nei pressi di Castiglione di Sicilia. Il tempio è stato allestito con maestria dai fratelli della Iside nella grande sala “Jabil” del resort e dopo la celebrazione del rituale del solstizio, vissuto in maniera intensa a partecipata da tutti i presenti, si è avuta l’Agape Bianca presso il ristorante “La Ghiandaia”, sito nello stesso resort.
All’evento, organizzato come di consuetudine sull’Etna dalla Loggia Iside guidata dal M:.V:. Maurizio Mancuso, hanno partecipato più di un centinaio di Fratelli arrivati da tutta Italia.
All’Oriente hanno trovato posto il Presidente Collegio Circoscrizionale dei MM∴VV∴ della Sicilia Antonino Recca, il Vice Presidente Collegio Circoscrizionale dei MM∴VV∴ del Piemonte e Valle d’Aosta Andrea Macchionni, il Giudice Circoscrizionale della Calabria Luigi Gaito, il Giudice Circoscrizionale del Lazio Edoardo Aliberti, gli spettori circoscrizionali della Sicilia Mario Fabiano e Manlio Leonardi, l’Ispettore circoscrizionale della Liguria Nino Anfosso, nonché i Maestri Venerabili Federico Amato della R:.L:. Giovanni Bruno-Proserpina n. 799 all’Or. di Enna, Ettore Berretta della R:.L:. Logos n. 1327 all’Or. di Siracusa, Lorenzo Calcia della R:.L:. Costantino Nigra n. 877 all’Or. di Torino, Pasquale Maggio della R:.L:. Concordia n. 955 all’Or. di Agrigento, Giuseppe Panascì della R:.L:. Palingenesi n. 802 all’Or. di Catania, Antonino Rampulla della R:.L:. Pizzarelli n. 1410 all’Or. di Catania, Maurizio Re della R:.L:. Sangiorgio e il Drago n. 759 all’Or. di Ragusa, Alfio Torrisi della R:.L:. San Giovanni n. 1521 all’Or. di Catania. Sono anche intervenuti fratelli rappresentanti di altre logge, come la R:.L:. Costantino Nigra n. 877 all’Or. di Torino, la R:.L:. Osiride n. 1271 all’Or. di Torino, R:.L:. Telesio n. 556 all’Or. di Cosenza, R:.L:. Antichi Doveri n. 1518 all’Or. di Roma, R:.L:. Bereshit n. 1018 all’Or. di Cosenza, R:.L:. Atena n. 1289 all’Or. di Favara (AG), R:.L:. Stella d’Italia n. 382 all’Or. di Genova, R:.L:. XX settembre n. 829 all’Or. di Savona, R:.L:. Vitanova n. 635 all’Or. di Catania.
A conclusione della celebrazione rituale, tutti i presenti sono rientrati nel tempio per ascoltare la riflessione “Trasformazione dell’Uomo, trasformazione del Mondo” tenuta dal prof. Davide Susanetti (Università di Padova), nella quale, prendendo spunto da una riflessione di Michel Foucault, si mette in discussione quel modello di razionalità cartesiana che abbiamo ereditato dal mondo moderno e di conseguenza quell’idea di soggetto unitario che ad essa era associata. Siamo oggi di fronte allo squadernarsi di questa soggettività in una pluralità di prospettive, all’interno delle quali si edificano soggettività multiple, decentrate, corpuscolari in cui l’Io si sgrana, si frammenta, si elide fino ad una sorta di estinzione nell’immediatezza puntuale e contingente del sentire e della pulsionalità. È una complessiva decostruzione dell’uomo nel quale anche un certo modo di concepire la ragione – quella calcolante e “digitale” del guénoniano “regno della quantità” – ha cominciato a vacillare, ponendo in essere un totale “disincanto” del mondo, foriero di violenza ed abusi. Di contro è necessario recuperare il senso della totalità, la complessità dell’holon, di un ambiente visto come Gaia: la terra con la meravigliosa complessità dell’universo. Tutto ciò – insieme alla pervasività di un orizzonte tecnologico in cui l’uomo si è creduto “deus” e ai traumi della storia più recente – ha fatto dichiarare il tramonto, il fine dalla storia, l’avvento della post-modernità. Di fronte a questi processi, risulta attuale il pensiero e la prassi della Libera Muratoria, in quanto i massoni, figli dell’evoluzione e cittadini dell’universo, «non solo non possono sottrarsi al compito di problematizzare la natura delle dinamiche evolutive in corso, ma hanno anche il preciso dovere di agire all’interno di esse e su di esse, con lucidità e consapevole tensione dello spirito». E ciò perché il pensiero massonico ha sempre promosso la creatività e lo sviluppo scientifico e tecnologico, ma non ha mai cessato di tenersi legato al suo cuore antico, al “tesoro nascosto” della tradizione, per usare l’espressione di Michel Maffesoli. È appunto nella giunzione di nuovo pensiero e antichi simboli che la massoneria trova la sua peculiare collocazione, nel tentativo di riuscire a «coordinare la razionalità con la facoltà reale di un’intuizione sovra-logica, che leghino la razionalità discorsiva con il mundus imaginalis», in modo da poter “re-incantare” il mondo, in quanto «la massoneria non si occupa propriamente di riforme, ma di palingenesi. E questa avviene unicamente sul piano iniziatico e nel sacro che eccede il sociale e l’individuale», onde è necessario creare le condizioni perché si liberi l’energia necessaria affinché i singoli possano operare un salto di coscienza: solo grazie a questo necessario salto di qualità, il valore positivo del lavoro massonico potrà riverberarsi sull’intera società.